Storia

Historia

La Casa Chorizo è una tipologia architettonica molto diffusa in Argentina nel periodo compreso tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo. La sua origine infatti risale al XVIII secolo, in risposta ai mutevoli modi di vivere della popolazione in crescita nelle città argentine. La casa chorizo ha reso possibile la crescita delle famiglie durante il periodo di maggiore immigrazione europea, specialmente d’origine italiana, sia per la sua suddivisione tipica della casa coloniale sia per il suo particolare accesso derivato dalle esigue dimensioni del lotto nel quale era inserita. La partecipazione italiana in tale processo edilizio si ritrova nel sistema di costruzione tradizionale, nel linguaggio delle facciate, ma anche nei modi di vivere gli spazi. In questo senso, la flessibilità della casa chorizo, considerata appunto una casa per gli immigrati, ha permesso di assorbire la crescita della popolazione nel periodo di massima mobilità sociale. Infatti, inizialmente, arrivarono nelle città e nei porti argentini uomini da soli che, con l’aiuto di parenti o connazionali, costruivano  la prima stanza dell’abitazione accanto alla quale c’era una piccola cucina e un bagno posto nella parte posteriore del lotto. Questo modo di progettare costituisce un metodo di composizione modulare in cui la camera è la dimensione di base che ne influisce la crescita. Così, con l’arrivo degli altri membri della famiglia, si aggiungevano stanze alla camera primaria. La connessione tra gli ambienti avveniva attraverso due sistemi circolatori: o una galleria all’aperto o una successione di porte interne. Le camere erano unità funzionali autonome; non ospitavano più tutte le attività della famiglia ma costituivano un settore più privato. La galleria, per le sue dimensioni, oltre a costituire uno spazio di transizione tra le stanze e il cortile, aveva anche diversi utilizzi: vi si svolgeva la vita di tutti i giorni (Azpiazu, GA 1989).

I cortili erano collegati tra loro e permettevano varie attività: il giardino di fronte era pubblico, mentre la galleria adiacente era semipubblica; il cortile posteriore era strettamente legato al bagno e alla cucina. Quest’ultimo era puramente di servizio, per l’allevamento degli animali, per l’orto familiare e per la zona dedicata al lavaggio e all’asciugatura della biancheria.

Nella parte anteriore della casa vi era una stanza dedicata alle visite; la sua funzione era di rappresentanza ed aveva molti ornamenti rispetto al resto delle camere. Il collegamento tra il marciapiede e l’interno della casa era stato fatto attraverso un piccolo passaggio nel fronte della casa chiamato “zaguan” .

Così, anche se disposta in un tessuto a scacchiera, molto regolare e scandito da lotti molto stretti, la facciata continua della casa chorizo ha rappresentato in quegli anni l’espressione della condizione economica e sociale del proprietario. I linguaggi adottati riconquistavano il neoclassico italiano, il barocco e l’Art Decò. Il collegamento della casa chorizo con la strada avveniva o attraverso una semplice parete oppure tramite un’intera stanza. La parete in muratura era risolta costruttivamente in vari modi: o veniva rivestita con il materiale simile alla pietra con gamme cromatiche di tonalità vicine alla sabbia oppure era intonacata di diversi colori.

La casa chorizo es una tipología arquitectónica muy difundida en Argentina a lo largo del período comprendido entre finales del siglo XIX y principios del siglo XX. En tanto su origen se remonta al siglo XVIII como respuesta al cambio de los modos de habitar ante el incremento poblacional  de las ciudades argentinas. La casa chorizo ha posibilitado el crecimiento de las familias durante el período de mayor inmigración europea, especialmente de origen italiano, ya sea a través de la subdivisión de la casa colonial o la posibilidad de acceder a lotes pequeños manteniendo los beneficios de la casa de patrios.

La participación italiana en tal proceso edilicio se puede rastrear en el sistema tradicional de construcción empleado, en el lenguaje de las fachadas, pero especialmente en los modos de vivir los espacios. En ese sentido, la flexibilidad propuesta por la casa chorizo, considerada en efecto una casa para inmigrantes, ha permitido absorber el incremento poblacional en el período de máxima movilidad social. En efecto, inicialmente, arribaban a las ciudades y puertos argentinos hombres solos que, con la ayuda de parientes o coterráneos, construían la primera habitación junto a la cual se ubicaba una pequeña cocina y un baño en el sector posterior de la parcela. Este modo de proyectar constituye un método de composición modular en el cual la habitación es el módulo o dimensión de base que influye en el crecimiento. Así, con el arribo de los otros miembros de la familia, se agregaban nuevas habitaciones a la primera. La conexión entre los ambientes se realizaba a través de dos sistemas circulatorios: una galería al exterior semicubierta o una sucesión de puertas internas. Las habitaciones constituían unidades funcionales autónomas, ya no hospedaban todas las actividades de la familia sino que eran un sector más privado.

La galería, por sus dimensiones, más allá de constituir un espacio de transición entre las habitaciones y el patio, tenía también diferentes usos: en ellas se desarrollaba la vida de todos los días (Azpiazu, GA 1989)

Los patios estaban vinculados entre ellos y permitían varias actividades: el jardín al frente era de carácter púbico, mientras la galería adyacente y el espacio libre vecino eran semipúblicos; en tanto, el patio posterior estaba estrechamente ligado al baño y a la cocina. Este último era puramente de servicio, para la cría de animales, la huerta familiar y el lavado y secado de ropa.

En la parte delantera de la vivienda se ubicaba una habitación dedicada a las visitas; su función era de representación y estaba más ornamentada en relación al resto de las estancias. La vinculación entre la vereda y el interior de la casa se realizaba a través de un pequeño pasaje en el frente de la casa llamado zaguán.

Así, si bien dispuesta en un tejido ortogonal, muy regular y caracterizado por lotes estrechos, la fachada continua de las casa chorizo ha representado en aquellos años, la expresión de la condición económica y social del propietario. Los lenguajes adoptados retomaban el neoclásico italiano, el barroco y el Art Decó. La relación de la casa chorizo con la calle se realizaba a través de una simple pared o mediante una habitación. La pared en mampostería estaba resuelta constructivamente de diferentes modos: o era revestida con material simil piedra con gamas cromáticas de tonalidades vecinas a la piedra o era revocada y pintada de diferentes colores.

Studio degli schemi compositivi delle case chorizo

Gli schemi compositivi di questa particolare tipologia di architettura sono molto interessanti e l’obiettivo di questo studio è stato anche quello di prendere in esame alcuni dei casi più significativi che si trovano nella città di La Plata. Questi schemi compositivi hanno origine, in primo luogo, dalla posizione delle abitazioni all’interno del lotto, dalla disposizione della porta di ingresso e dalle finestre poste in relazione rispetto al salotto e alle camere interne.

Anche la posizione della casa all’interno del lotto poteva avere delle varianti; la casa poteva essere costruita sulla “linea municipal” (linea che definisce la separazione tra il tessuto a scacchiera e il marciapiede) o rientrata più all’interno secondo un modulo vincolato alla dimensione della camera di base. Questa situazione crea un giardino più vicino alla strada e una muratura di mattoni che chiude la costruzione che presentava, a volte, anche delle sbarre in ferro.

La forma del giardino è variabile e può essere regolare o irregolare; questa analisi delle diverse parti e il rapporto tra di esse (costruito e vuoto) si può riscontrare direttamente sulle piante delle case chorizo.

Se invece la lettura cerca di interpretare le soluzioni di facciata, si può notare come l’accesso può essere posizionato in vari punti: o sull’asse principale per lasciare le finestre simmetriche su entrambi i lati oppure verso una delle due parti laterali (destra o sinistra).

L’accesso alla casa può essere unico o doppio, in questo ultimo caso permette l’ingresso a una casa che è sul fondo del terreno, ma può anche essere per pedoni da un lato e per macchine dall’altro.

Estudio de los esquemas compositivos de las casa chorizo

Los esquemas compositivos de esta particular tipología arquitectónica son muy interesantes, en ese sentido, el objetivo de este estudio ha sido analizar algunos de los casos más significativos que se encuentran en la ciudad de La Plata, Argentina. Estos esquemas compositivos tienen origen, en primer lugar, en la posición de las habitaciones en el interior del lote, en la disposición de la puerta de acceso y de las ventanas puestas en relación respecto al salón o las habitaciones internas.

Asimismo la posición de la casa en el interior del lote podía tener variantes; la casa podía estar construida sobre la línea municipal (línea que define la separación entre el tejido ortogonal de los lotes y la vereda) o retrasada en el interior del lote de acuerdo a un módulo vinculado a la dimensión de la habitación de base. Esta situación crea un jardín más próximo a la calle y un muro de ladrillos que cierra la construcción que presentaba, a veces, rejas metálicas.

La forma del jardín es variable pudiendo ser regular o irregular. Este análisis de las diferentes partes y la relación entre ellas (construido y libre) se puede reconocer directamente sobre las plantas de las casa chorizo.

Si en cambio la lectura busca interpretar las soluciones de fachada, se puede notar que el acceso puede estar ubicado en varios puntos: o sobre el eje principal para dejar las ventanas simétricas a cada lado o sino hacia una de las dos paredes laterales (derecha o izquierda).

El acceso a la casa puede ser único o doble, en este último caso permite el ingreso a una casa que está ubicada en el fondo del terreno, aunque puede tratarse también, después de los años ´30, de un acceso para peatones por un lado y para autos por el otro.

Valorizzazione e diffusione interattiva dei beni storici architettonici

La conoscenza del patrimonio architettonico impone uno studio che comprende molteplici passaggi scientifici con analisi svolte in diverse direzioni. Il primo passo di questo lavoro è stato quello di censire le case chorizo nella città di La Plata con l’obiettivo di selezionare alcuni tipi differenti tra loro ancora visibili nel loro aspetto originario e nella loro interezza, almeno relativamente alla struttura e alle forme. È stata svolta successivamente una catalogazione di queste case e sono state analizzate le diverse caratteristiche geometriche e proporzionali riscontrabili nelle planimetrie e sulle facciate di ciascuna. In questa prima selezione sono state prese in esame le case ad un solo piano, non in posizione angolare, con la possibilità di inserire la macchina al loro interno, dove l’accesso avviene attraverso una porta ed un piccolo corridoio denominato “zaguan”. Successivamente si è proceduto alla comparazione delle differenti tipologie per confrontare le diverse soluzioni di progetto, anche rispetto alla loro localizzazione urbana. Tutto il materiale prodotto è stato riversato in un archivio digitale (Archivio Digitale Case Chorizo, La Plata, Argentina, ADCCLPA), sempre implementabile nel tempo, per fornire un quadro il più possibile esauriente dell’entità e della qualità di questo patrimonio che rischia di essere stravolto. Alcuni dei risultati prodotti e riportati nell’archivio digitale sono stati: disegni, rilievi, documentazione fotografica dello stato di fatto e di conservazione delle costruzioni, più materiali storici. La collaborazione e l’integrazione tra le competenze dei colleghi italiani e dei colleghi argentini ha portato un significativo contributo alla ricerca sia per le conoscenze relative alle metodologie informatiche per il rilievo sia per la ricerca sulla documentazione storica. La diffusione e la promozione culturale dei risultati ha occupato la seconda parte della ricerca; aspetto utile alla sensibilizzazione di chi deve gestire, anche dal punto di vista sociale ed economico, questo importante patrimonio culturale. Sono state realizzate schede specifiche WEB CAA (Casa Chorizo Argentina) di rilevamento su singoli edifici come strumento interattivo di raccolta dati via internet (scheda WEB con fonti dirette e fonti indirette) per poter fornire indicazioni precise anche su ciascuna casa analizzata. Un’attenzione particolare è stata dedicata all’analisi della localizzazione delle case chorizo all’interno della città per comprendere come il fenomeno si era sviluppato all’interno della città e della sua conformazione urbana. È stato possibile evidenziare infatti sull’aereofotogrammetria della città i luoghi dove sono sorte queste architetture, per poter ipotizzare anche delle motivazioni a sostegno del fenomeno edilizio. Abbiamo diviso il casco storico della cittá di La Plata in nove settori in relazione alla geometría proposta dalle principali strade e boulevard.

Abbiamo fatto una selezione di case con una sola pianta, non poste in angolo ma inserite vicino ad altre case, e delle quali nessuna ha la presenza della machina al suo interno. L’ingresso alla casa avviene attraverso una porta ed un piccolo corridoio che in Argentina si chiama “zaguan”. I settori A, B, C, E ed I hanno il maggiore numero di case chorizo in relazione alla nostra catalogazione.

Questa situazione risponde alla crescita della città: le case chorizo selezionate furono costruite nei primi anni della città (fine del XIX secolo e principi del XX secolo). Negli anni 1930 appaiono nella città le prime macchine. I primi settori della città a consolidarsi furono i settori A, B e C, per il loro vincolo diretto col Rio de la Plata, ma anche per la presenza della stazione ferroviaria. Il settore E è vincolato all’Asse Monumentale della città con le prime costruzioni per il governo, l’amministrazione e i palazzi pubblici. Le case chorizo furono costruite anche in questo settore.

Gli ultimi settori consolidati della città sono stati il settore G ed il settore H, ed è per questo motivo che hanno architetture moderne e non case chorizo.

Il paesaggio urbano di ogni settore è quindi molto diverso, e l’analisi di ciò che rappresentano le costruzioni  delle case chorizo all’interno di esso può aiutare a comprendere meglio anche lo sviluppo urbano che la città di La Plata ha avuto nel tempo.

Valorización y difusión interactiva de los bienes históricos arquitectónicos

El conocimiento del patrimonio arquitectónico implica un estudio que comprende múltiples pasajes científicos con análisis desarrollados en diferentes direcciones. El primer paso de este trabajo ha sido aquel de registrar las casas chorizo de La Plata con el objetivo de seleccionar algunos tipos diferentes entre aquellas que aun mantienen visible su estado original y su integridad, al menos en lo relativo a la estructura y a las formas. Se ha desarrollado sucesivamente una catalogación de estas casas y han sido analizadas las diversas características geométricas y proporcionales sobre la base de las planimetrías y las fachadas de cada una. En esta primera selección han sido examinadas las casas de un solo piso, entre medianeras, sin la posibilidad de ingreso vehicular a su interior, donde el acceso se produce a través de una puerta y un pequeño corredor denominado zaguán.

Sucesivamente se ha procedido a la comparación de las diferentes sub-tipologías para confrontar las diversas soluciones de proyecto y las localizaciones urbanas. Todo el material producido ha sido vertido en un archivo digital (Archivo Digital Casas Chorizo, La Plata, Argentina, ADCCLPA), siempre modificable en el tiempo, para suministrar un cuadro lo más exhaustivo de la entidad y de las cualidades de este patrimonio que se encuentra en riesgo de ser transformado. Algunos de los resultados producidos y presentes en el archivo digital han sido: dibujos, relevamientos, documentación fotográfica del estado del caso y de conservación de las construcciones, además de documentación histórica y de archivo. La colaboración y la integración entre las competencias de colegas italianos y argentinos han producido una significativa contribución a la investigación ya sea en el conocimiento relativo a las metodologías informáticas para el relevamiento como para la investigación sobre la documentación histórica. La difusión y la promoción cultural de los resultados ha ocupado la segunda parte de la investigación; aspecto útil para la sensibilización de quien debe gestionar, también desde el punto de vista social y económico, sobre este importante patrimonio cultural. Han sido realizadas fichas específicas WEB CAA (Casa Chorizo Argentina) de relevamiento sobre edificios singulares como instrumento interactivo de  recopilación de datos vía internet (fichas WEB con fuentes directas y fuentes indirectas) para poder brindar indicaciones precisas también sobre cada una de las casas analizadas. Una atención particular ha sido dedicada al análisis de la localización de las casa chorizo en la ciudad para comprender como el fenómeno se ha desarrollado al interior de la ciudad y de su conformación urbana. A partir de esta hipótesis se ha podido evidenciar mediante la aerofotografía de la ciudad los lugares donde surgieron estas obras, para poder hipotetizar también sobre las motivaciones y sostenimiento del fenómeno edilicio. Hemos dividido el casco histórico de la ciudad de La Plata en nueve sectores en relación a la geometría propuesta por las principales avenidas.

Hemos hecho una selección de casas chorizo con una sola planta, no ubicadas en esquina pero si entre medianeras, sin ingreso de vehículos a su interior. El ingreso a la casa se produce a través de una puerta y, en ciertos casos, un pequeño corredor que en Argentina se denomina zaguán. Los sectores A, B, C, E e I poseen el mayor número de casa chorizo en relación a nuestro catálogo.

Esta situación responde al crecimiento de la ciudad: las casa chorizo seleccionadas fueron construidas en los primeros años de la ciudad (finales del siglo XIX y principios del XX). En los años 1930 aparecen en la ciudad los primeros automóviles. Los primeros sectores de la ciudad en consolidarse fueron los sectores A, B y C, en virtud de su vínculo directo con el Puerto sobre el Río de la Plata, pero también por la presencia de la estación ferroviaria. El sector E está vinculado al Eje Monumental de la ciudad con las primeras construcciones para el gobierno, la administración y los palacios públicos. Las casa chorizo fueron construidas también en este sector.

Los últimos sectores consolidados de la ciudad han sido el sector G y el sector H, y es por este motivo que poseen arquitectura moderna y no de modo prioritario casas chorizo.

El paisaje urbano de cada sector es por lo tanto muy diverso, y el análisis de lo que representan las construcciones de las casas chorizo en ese contexto puede ayudar a comprender mejor el desarrollo urbano que la ciudad de La Plata ha tenido en el tiempo.